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Ritratti vestimentari a confronto

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Centosettantaperottanta

La pratica artistica di Sara Conforti si articola intorno al centro vuoto del sistema moda per avvicinare l'enorme importanza dell’atto morale e politico della vestizione in una società contemporanea alla ricerca di identità. Perché è nella comprensione del nostro comportamento che sta la vera evoluzione.
Dal 2012 conduce la sua indagine attraverso i workshop itineranti del progetto Centosettantaperottanta al fine di attivare processi di svelamento del valore pubblico e privato degli oggetti vestimentari attraverso pratiche di reminiscenza. 

Centosettantaperottanta è una prassi tassonomica, una metodologia costante dalla struttura semplice e ripetibile per declinare e moltiplicare i diversi capitoli di un’indagine che scava nei guardaroba per cercare e condividere possibili quesiti e risposte. 

Gli indumenti d’affezione diventano così protagonisti di autopsie partecipative e fulcro di un viaggio del sé in relazione col gruppo, per la nascita di nuove narrazioni collettive. Indumenti rappresentativi della festa, della gioia, del dolore, dell’abuso, del viaggio, del lavoro, dell’ ultimo viaggio. Indumenti del padre, della madre. Indumenti di chi non c’è più e di chi si è appena affacciato alla vita.
Un riportare al cuore riflessioni incastrate nelle trame che diventano traccia condivisa attraverso le esposizioni e gli strumenti della restituzione che ricuciono etica ed estetica.