Sara Conforti hòfer (Torino - 1973) 

Artista militante - attivista. 

Ospite d’Onore alla XIII Florence Biennale 2021 riceve il Premio alla Carriera Lorenzo il Magnifico.


La sua pratica esplora le complessità del tessuto sociale e di genere unitamente a tematiche sociali, politiche e ambientali. Autrice di progetti performativi, di ricerca artistica e di scultura sociale che hanno come focus l’abito che da oggetto-simbolo della nostra vorace società del consumo, diventa soggetto-perno capace di stimolare riflessioni profonde intorno all'identità individuale e collettiva grazie alla riattivazione del processo di reminiscenza.

Per guardare insieme gli ingranaggi di questo tempo di mezzo che non riesce più a sopportare nulla che duri e rappresentato così minutamente dal rapporto spaziale e temporale con i nostri indumenti. Un impegno morale e politico che Conforti persegue grazie alla funzione salvifica di quell'arte che si lega alla comunità e che si pone al centro di luoghi e momenti in cui il gruppo si riconosce e costruisce relazioni. Una necessità che si rivolge alle contingenze del tempo presente con profonde riflessioni e mappature che coinvolgono habitus e abito nel terreno dell’arte antropologica. L’indumento si fa totem e diventa così elemento privilegiato di una ricerca nel sociale e per il sociale volta alla raccolta di tasselli per la rilettura di quell’eterna ricerca di armonia tra l’umanità e la disumanità dei gesti quotidiani. Uno dei tanti è il feroce acquisto compulsivo contemporaneo. Per questo, da quasi un ventennio, Conforti persegue i suoi studi volti alla comprensione del complesso sistema moda, dei suoi impatti sociali, sanitari, ambientali e psicologici per generare un prisma di conoscenze che definisce la sua pratica artistica indirizzata alla ricerca di forme di preservazione dei valori e dei diritti umani. 

Per Sara Conforti i nostri abiti sono metafore, sintomi o motori di scelte - di identità perdute o ritrovate - testimoni di luoghi, rappresentanti ufficiali di stereotipi, di traumi, di gioie. La sua pratica - la sua poetica - si articola intorno al centro vuoto del sistema moda attraverso un'esplorazione sulla semantica della vestizione come fenomeno che caratterizza una società contemporanea alla ricerca di identità. Conduce la sua indagine attraverso il progetto Centosettantaperottanta inaugurato negli spazi del Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d'Arte Contemporanea nel 2012. Titolo che deriva dalla misurazione di una camicia “da uomo”, ma che identifica uno spazio di esplorazione dedicato all’universo femminile dove il valore pubblico e privato della memoria e del vissuto incontra la possibilità di svelarsi. Centosettantaperottanta è una prassi tassonomica che declina e moltiplica i diversi capitoli di una ricerca che scava nei guardaroba per cercare e condividere risposte. Diretta conseguenza delle indagini di Centosettantaperottanta è infatti il progetto performativo 13600HZ Concert for sewing machines che dal 2013 l’artista costruisce attorno al suono delle macchine per cucire. Ogni volta un Tableau Vivant site specific focalizzato sul tema della ricerca genera una nuova costruzione scenica. Un lavoro corale in cui le partecipanti ai workshop vengono ulteriormente coinvolte nell’espressione corporea e drammaturgica per elaborare i contenuti delle proprie indagini personali che confluiscono nell’atto performativo. L’agire e la spettacolarizzazione delle riflessioni diventano gesto politico e di consapevole denuncia rivolta alle distorsioni produttive del fashion system che fagocita identità.

Per colmare il gap informativo rispetto agli impatti ambientali, sociali del turbo sistema moda l’artista nel 2012, fonda hòferlab ass.cult. piattaforma multidisciplinare per connettere la cultura della moda etica con il sistema sociale, artistico e produttivo; per stimolare il dibattito sui principali driver di innovazione sostenibile portandoli all’attenzione di un’opinione pubblica sempre più consapevole delle criticità ambientali e sociali del sistema globale della moda. Il volano per una diretta azione educativa itinerante è il progetto ànticasartoriaerrante laboratori nomadi per una moda sostenibile dedicato al circular-design e all’auto produzione. Nel 2017 Sara Conforti fonda Lalàgeatelier - Dispositivi Vestimentari. Un progetto per la ricollocazione sociale e professionale dedicato a donne in stato di fragilità in cooperazione con Fragole Celesti - Comunità doppia diagnosi femminile per la cura di abusi, maltrattamenti e violenze e Fermata d’Autobus onlus beneficia del patrocinio dell’associazione Tessile e Salute e del coinvolgimento delle aziende tessili dell’eccellenza biellese certificate.