Le ali non sono in vendita

Il Patto della Montagna

Documentari

Il patto della montagna I Le radici nobili della qualità biellese

2015

Regia: Manuele Cecconello e Maurizio Pellegrini

Il Patto della Montagna è un miracoloso traguardo raggiunto da una terra produttiva come quella di Biella, in cui la resistenza partigiana saldò il legame tra imprenditori e classe operaia. Cecconello e Pallegrini, dunque, ci riportano nella casa in cui imprenditori, operai e partigiani firmarono il famoso documento.

Nello specifico si sancivano "aumenti salariali e la garanzia del salario anche quando l'attività doveva essere sospesa per ragioni eccezionali (...), una riduzione delle ore di lavoro, che passarono da 48 a 40" e soprattutto si stabiliva "la parità di retribuzione tra uomo e donna".Il patto fu, dunque, un primo esercizio di democrazia, come lo definisce lo storico Della valle, a discapito della Repubblica di Salò. L'accordo, però, non ebbe chiaramente facile realizzazione. Nell'immediato dopoguerra, in anni di ripresa economica e di guerra fredda, infatti, le conquiste del patto vennero disattese.
Fu solo negli anni '60 che la conquista divenne finalmente realtà a livello nazionale ed europeo.

L’artista Sara Conforti - invitata a prendere parte al documentario - ha percorso le strade delle valli biellesi. Ha attraversato i luoghi in cui la storia della manifattura e della fabbrica si intreccia con la storia della lotta sindacale e del patto che seppe raccogliere i bisogni della popolazione e rafforzare, con un accordo basato sulla fiducia e sul riconoscimento del valore del lavoro di tutti, la produttività locale e il riconoscimento dei diritti all’interno di un territorio che tutti sentivano essere comune. Durante le tre tappe dedicate ai workshop del progetto Centosettantaperottanta, (Postua, Pettinengo e Ponzone), Sara Conforti ha dialogato con i protagonisti del lavoro nelle fabbriche aprendo un’indagine partecipativa sull’abito della festa. Ha ascoltato i loro ricordi chiedendo di raccontare la storia di un indumento che ciascuno ha portato per l’occasione, fortemente convinta che il vestito rappresenta, custodisce e tramanda l’identità delle generazioni. Dalla narrazione è scaturito il racconto della vita lavorativa di ognuno, inevitabilmente intrecciato con quello della società.

Fonte I Comunicato stampa
https://www.ilpattodellamontagna.com

Il Patto della Montagna